Automazione avanzata per impianto di refrigerazione ad ammoniaca nel settore petrolchimico
Soluzione integrata per la gestione sicura, affidabile ed efficiente di un sistema di compressione e condensazione in ambiente classificato a rischio di esplosione
Righi ha progettato e realizzato una soluzione di automazione integrata per un impianto di refrigerazione ad ammoniaca destinato a un’importante realtà del settore petrolchimico in Iran. Il progetto ha previsto la realizzazione dei quadri di controllo per gli skid del compressore e del condensatore, lo sviluppo del software di gestione e automazione dell’impianto, la progettazione di un’interfaccia operatore (HMI) intuitiva e l’implementazione di un sistema di comunicazione Modbus per l’integrazione con il DCS di stabilimento.
Inoltre, è stato sviluppato un sistema SCADA dedicato per la supervisione e la registrazione continua dei dati di processo, garantendo un monitoraggio completo e una gestione ottimizzata dell’impianto.
Sfida
- Operare in area classificata Zona 1: Necessità di installare apparecchiature conformi alle normative ATEX per garantire la sicurezza in ambienti a rischio di esplosione.
- Integrazione di sistemi eterogenei: Coordinare e automatizzare componenti diversi come compressori e condensatori all’interno di un’unica architettura di controllo.
- Affidabilità e disponibilità: Garantire la continuità operativa dell’impianto attraverso un sistema di controllo ridondato.
- Comunicazione efficace: Assicurare una comunicazione fluida e affidabile tra il sistema di automazione e il DCS dell’impianto.
- Affidabilità aumentata: L’architettura ridondata garantisce la continuità operativa dell’impianto, anche in caso di guasti.
- Sicurezza garantita: L’utilizzo di quadri certificati per aree a rischio assicura la conformità alle normative e la protezione del personale e delle attrezzature.
- Integrazione efficiente: La comunicazione fluida con il DCS dell’impianto migliora la supervisione e il controllo del processo.
- Riduzione dei costi di cablaggio: L’installazione del quadro UCP direttamente in Zona 1 ha permesso di evitare la posa di lunghi cavi verso aree sicure, ottimizzando i costi e semplificando l’infrastruttura.
